Frida e Lilith, due “rifugi” per le donne vittime della violenza

Cresce sul territorio l’impegno del mondo del volontariato sul fenomeno della violenza sulle donne. Ci sono due realtà importanti che operano su questo fronte, il Centro Lilith di Empoli e l’associazione Frida del Valdarno che hanno con la Fondazione Cassa di Risparmio di San Miniato un’intensa collaborazione.

La piaga della violenza sulle donne si allarga tragicamente ogni giorno di più ed è una questione che non riguarda soltanto le donne, ma la collettività intera.  Nel 2012 124 donne italiane sono state uccise. I casi di violenza sessuale e fisica sono aumentati dal 18 al 22% e si accompagnano sempre più frequentemente a violenze psicologiche, minacce e violenze economiche. I numeri nazionali si riverberano anche sul nostro territorio che vive la tragicità di questa problematica. Infatti dal 2004 le Pubbliche Assistente Riunite di Empoli operano nel Valdarno e nell’Empolese Valdelsa con  il Centro Lilith, e dal 2008 sullo stesso territorio è operativa l’associazione Frida. Due realtà che vedono crescere il loro impegno ed i numeri del fenomeno. Gli “arrivi” al centro Lilith del 2012 sono stati 71, contro i 61 del 2011 e le 48 del 2010. Ad assistere queste persone ci sono 5 psicologhe e altrettanti avvocati, i quali prestano la loro opera gratuitamente. Frida si è occupata dal 2008 di oltre 100 casi, alcuni anche gravissimi. E proprio Frida nei giorni scorsi ha aperto il Centro Antiviolenza a San Miniato Basso, in via Tosco Romagnola in una grande casa di due piani con un bellissimo giardino. Grazie al progetto “Centro Antiviolenza Frida Kahlo”, l’associazione Frida e la Società della Salute Valdarno Inferiore hanno vinto il bando del Dipartimento delle Pari Opportunità – Presidenza del Consiglio dei Ministri destinato al finanziamento di nuovi centri antiviolenza in Italia.
“Il Centro – ha spiegato il presidente di Frida Rosalba Terreni – è destinato ad ospitare in modo temporaneo donne vittime di violenza, con o senza figli (4-5 nuclei familiari), in particolare situazione di disagio o pericolo.  Vi lavoreranno operatrici con diverse professionalità (giuridico-legale, psicologica, medica, sociale-educativa), formate in modo specifico sulla violenza di genere. Sarà garantita la presenza di operatrici per le 24 ore tutti i giorni (festivi compresi) e la reperibilità nelle 24 ore e 7 giorni su 7, per rispondere alle emergenze”.
Lilith, come spiega l’avvocato Lorenzo Calucci, legale dell’associazione, opera con 13 centri d’ascolto, uno per ogni sede di Pubblica Assistenza e “registriamo uno-due accessi alla settimana – dice –  Inoltre abbiamo una cooperativa che si chiama “Sos Luna” con la quale diamo lavoro alle donne che stanno uscendo dal dramma della violenza e che attualmente occupa 14 persone”, Infine Lilith ha una casa rifugio, un luogo segreto, vigilato  giorno e notte, dove vengono ospitate tre  nuclei familiari ed è un luogo riservato ai soggetti a rischio vita. La struttura è in corso d’ampliamento. I centri antiviolenza  rappresentano un vero e proprio laboratorio sociale, che oltre ad offrire accoglienza alle vittime di violenza e ospitalità nei casi più a rischio, promuove iniziative di formazione, sensibilizzazione e prevenzione della violenza contro le donne.

fonte: http://www.fondazioneeterritorio.it/stampa.php?IDarticolo=191

Ultimi Articoli

Categorie

Newsletter

Iscriviti adesso alla nostra newsletter per non perdere nessuna novità!
Vuoi Aiuto?
Non aspettare
che sia troppo tardi,
chiama adesso!