Sabato 11 ottobre, dalle 9 alle 13, la Palazzina Uzielli di Vinci ospiterà un nuovo appuntamento con la Fiera della gentilezza, la serie di eventi, manifestazioni e tavole rotonde nate dall’incontro tra il Centro Aiuto Donna Lilith delle Pubbliche Assistenze Riunite di Empoli e Pensieri di Bo’ Cultura e Teatro APS, in collaborazione con l’associazione culturale D.I.V.A.
L’iniziativa, intitolata “Tavole gentili”, si propone di dare vita a un momento di confronto e riflessione aperto a tutta la cittadinanza. L’obiettivo è ambizioso: creare un Manifesto della Gentilezza, un documento condiviso che raccolga regole, spunti e obiettivi concreti per diffondere sempre più nella società i valori della gentilezza, dell’inclusione e del rispetto reciproco.
Le Tavole gentili rappresentano uno spazio libero di partecipazione, dove chiunque può dare voce alle proprie idee e contribuire alla stesura del Manifesto. La partecipazione è aperta e gratuita, ma è necessario iscriversi compilando l’apposito modulo disponibile online: clicca qui.
A spiegare il senso profondo dell’iniziativa è Maya Albano, psicologa clinica e coordinatrice del Centro Lilith: “Pensiamo che quella della gentilezza sia una vera e propria rivoluzione – afferma Albano – in una società dove sempre più spesso assistiamo all’indifferenza e ai personalismi. È importante recuperare un senso di condivisione e di comunità, perché con semplici azioni possiamo promuovere inclusività e apertura alla partecipazione pubblica di tutti e di tutte”.
Albano sottolinea inoltre la necessità di un dialogo aperto e paritario tra i generi: “È fondamentale l’incontro tra uomini e donne, perché crediamo fermamente che un vero cambiamento, in tema di pari opportunità e di tutte le tematiche sociali, sia possibile solo attraverso la collaborazione e l’ascolto reciproco. Serve una cultura diffusa della gentilezza, che agisca sia nelle pratiche quotidiane sia nella prevenzione delle problematiche sociali ancora molto presenti nella nostra società”.
Le Tavole gentili si preannunciano dunque come un’occasione preziosa per riflettere insieme su come costruire comunità più accoglienti, inclusive e consapevoli — un passo concreto verso quella “rivoluzione gentile” che la Fiera della gentilezza vuole portare avanti, anno dopo anno.